5.1 Auto osservazione della vulva

Nei capitoli precedenti ho pubblicato molte foto di vulve, delle quali hai potuto notare:

  • colore e aspetto delle mucose
  • imene
  • labbra esterne e interne

Ora riguardale con una nuova attenzione ai particolari.

Osserva e tocca, quindi, la tua vulva:

  • Labbra esterne. Osservane il tono: sono gonfie? Hanno rughe? Se le tocchi resta una “fossetta” per qualche secondo? Le labbra esterne dovrebbero essere polpose e distese.
  • Centro tendineo. Quel tratto tra ano e vagina: è bombato? è rientrante? è disteso? Se lo tocchi è un po’ rigido? affondi come nel burro? o affondi come in una pancia di cucciolo?
    Il centro tendineo dovrebbe essere disteso e al tatto essere morbido, ma offrire anche una lieve resistenza come appunto una pancia di cucciolo.
  • labbra interne: sono gonfie e arzille come una foglia di basilico ben nutrita? o sono sgonfie e spolpate come le stessa foglia di basilico ma che non riceve acqua da una settimana? Sono aperte o si mantengono chiuse? Sappi che è fisiologico che il bordo e l’esterno siano più scuri. Inoltre le labbra dovrebbero essere pimpanti, gonfie e diritte.
  • vestibolo, ovvero la parte di mucosa che si trova all’interno delle labbra interne. Che colore ha? dovrebbe essere di un rosa lucido e vivo con la superficie corrugata e bagnato come dalla saliva. Notare, invece, una mucosa liscia, rosa pallida, bianchiccia, rosa scuro o tendente al rosso, secca, con aspetto liso o dove si inizia a intravedere “come se fosse più pelle che mucosa”, sono tutti segni che il vestibolo potrebbe non stare bene.
  • imene: discosta le labbra interne con le mani e osservalo. Che forma ha il tuo? chiude bene l’entrata vaginale, oppure resta leggermente o tutto aperto? Da osservare anche le pieghe tra imene e vestibolo che colore hanno e che sensazione danno. Qualsiasi zona della vulva provochi bruciore, maggiore sensibilità in negativo, dolore, indica che potrebbe esserci una infiammazione o infezione.
  • sono presenti cicatrici? se ci sono non dovrebbero quasi notarsi o “tirare” ma essere molto mobili. Se invece si nota una rientranza, che devia o modifica l’entrata vaginale, allora si potrebbero avere delle aderenze, anche interne.
  • glande della clitoride: dovrebbe avere un aspetto pimpante e gonfio, roseo e non dovrebbe essere sensibile o dolente al tocco. A volte possono infastidire i frenuli, ovvero quei lembi di tessuto delle labbra interne quando nascono alla base del glande.

*secrezione grigio/biancastra composta da residui di cellule morte e sebo che di deposita sotto corona del glande e prepuzio nel pene o tra le labbra interne ed esterne, mucose e vestibolo nelle vulve.

4.4 Gli orgasmi

Uno, due, mille orgasmi?

Orgasmo Clitorideo o orgasmo vaginale? Un unico orgasmo di cervello?

Non esiste una risposta certa dalla letteratura e quello che so dalle mie personali esperienze e da tutte le testimonianze che ricevo, è che gli orgasmi possono essere tutti diversi in base al momento, in base alla compagnia, in base al tipo di stimolazione e alla zona stimolata.

Di solito si presenta con manifestazioni inconfondibili:

un piacere molto intenso, simile a una esplosione; una serie di contrazioni ritmiche dei genitali; una serie di contrazioni lungo il corpo che possono coinvolgere anche le mani, i piedi e le gambe; una serie di reazioni che coinvolgono tutto il corpo (battito cardiaco aumentato, pupille dilatate, risate, pianti, maggiori energie, maggiore sonnolenza).

Ma non tutti gli orgasmi assomigliano a “fuochi di artificio” e soprattutto non esiste un solo tipo di orgasmo.

In questo grafico ho cercato di disegnare alcuni tra gli orgasmi, per intensità e crescendo, che si possono provare.

Alcune persone magari si riconosceranno solo in un unico o altre persone in molti o tutti.

L’orgasmo classico ha una sua salita magari con qualche dosso per arrivare al plateau e poi esplodere e finire con la risoluzione.

Gli orgasmi veloci son quelli che ci metti un attimo per arrivarci.

Gli orgasmi piccoli sono, a volte, orgasmini piccini che arrivano magari con contrazioni più deboli e piacere poco intenso, tanto da farti chiedere se quell’orgasmo lo hai davvero avuto oppure no. Altre volte invece arrivano, sempre un po’ timidi, ma con un bel chissenefrega, perchè magari accadono dopo che hai goduto tanto durante il rapporto.

Poi ci sono gli orgasmi multipli che possono essere così ravvicinati da sembrarne quasi uno unico, lunghissimo, o più di uno ravvicinati in uno stesso rapporto intimo.

Gli orgasmi lunghi ci mettono un sacco ad arrivare e possono stenuare. Mentre gli orgasmi timidi son lì lì ma poi non esplodono. Entrambi possono far sentire le persone “rotte”, con qualcosa che non va.

Magari la forma dell’orgasmo può dipendere dalla zona che stimoli o da come la stimoli o se sei o meno in compagnia.

Gli orgasmi non sono l’obiettivo di un incontro intimo

Per come la intendo io le persone dovrebbero poter avere orgasmi in qualsiasi posizione, con qualsiasi tipo di stimolazione e con qualsiasi persona, ovviamente, sempre che ci sia eccitazione.

Per quanto riguarda gli orgasmi femminili questi dovrebbero includere anche quelli da penetrazione.
Un perineo che è perfettamente in salute, riguardo al suo funzionamento e alla fisiologia della clitoride e dei muscoli, dovrebbe poter arrivare a un orgasmo anche solo con una penetrazione. Se questo non succede può essere comunque considerato ininfluente se non causa disagio o sofferenza nelle persone: l’importante è che la stessa persona riesca comunque a viversi il proprio piacere e i propri orgasmi, a prescindere dalla specificità delle stimolazioni necessarie.

Da un sondaggio realizzato per una ricerca di AISPA (Associazione Italiana di Sessuologia e Psicologia Applicata) su 1264 donne, è emerso che:

  • il 92% ha raggiunto almeno una volta l’orgasmo
  • I’84% si è masturbata
  • il 33% circa ha difficoltà a raggiungere l’orgasmo se masturbata dal/la partner
  • il 51% ha sperimentato orgasmi con la penetrazione senza la stimolazione diretta e simultanea della clitoride
  • il 60% circa ritiene che orgasmo da stimolazione clitoridea e orgasmo da penetrazione siano diversi
  • il 50% delle 500 donne che hanno trovato il loro “punto G” ritiene di aver sentito un piacere diverso
  • il 25% sperimenta orgasmi multipli spesso, mentre il 40% talvolta
  • il 46% ha usato almeno una volta un sex toy nella vita
  • il 52% ha sperimentato un rapporto penetrativo anale (dita, pene, bocca, oggetti)
  • il 53% di 634 donne arriva all’orgasmo con la stimolazione/penetrazione anale e il 58% di loro ha aggiunto la stimolazione di altre parti per arrivarci
  • il 59% delle donne ha finto almeno una volta l’orgasmo e di queste il 67,4% lo ha finto per non deludere il/la partner

E quando gli orgasmi non si fanno vivi?

Prendendo in analisi le difficoltà al raggiungimento degli orgasmi dobbiamo tenere in considerazione che possono essere molteplici. Si può trattare di anorgasmia totale, quindi l’impossibilità di provare orgasmi, e può essere definita primaria – ovvero che la persona non ha mai effettivamente provato nessun orgasmo – o secondaria – ovvero quando la persona ha avuto esperienza nel provare orgasmi ma per qualche motivo non li prova più.

Bisogna tenere in considerazione anche gli aspetti che riguardano le occasioni in cui le persone si trovano: non tutte possono agevolare il raggiungimento dell’orgasmo. Ricordiamo anche quei casi in cui solo con l’autoerotismo si riescano a provare orgasmi, spesso grazie ad una stimolazione specifica.  

La difficoltà nel provare orgasmi potrebbe essere legata anche alla presenza o meno di un’altra persona

Dunque, le difficoltà riguardano sia il raggiungimento del piacere in sé ma anche la modalità nel raggiungimento di tale piacere, che potrebbe risultare esclusivamente da determinate stimolazioni.  

Prima di addentrarmi nel mondo più scientifico della sessuologia avevo già coniato il termine “orgasmi timidi”. Questa era la descrizione che secondo me meglio si addiceva ai miei orgasmi in compagnia: da sola non avevo alcun tipo di difficoltà, mentre in compagnia riuscivo a raggiungere l’orgasmo solo in una posizione, l’amazzone.

Gli orgasmi timidi sono bastardi. Sei là che senti che stanno per arrivare e a un certo punto nulla.

Scompaiono.

Provi cose diverse posizioni. Provi a pensare ad altro, a rilassarti, a respirare, a metterci un vibratore, a cambiare partner, a RI-spiegare come e cosa ti piace.
A farlo dopo un bicchiere di vino, dopo una canna, ascoltando musica particolare, provi a non pensarci. Chiedi al primo psi che passa e ti dice che non hai problemi, chiedi al medico e anche lui ti dice la stessa cosa. O, peggio ancora, ti danno soluzioni ovvie come “toccati la clitoride”… come se tu già non ci avessi provato in mille modi.

Arrivi a sentire che ti manca un pezzo. Arrivi a pensare che ok, pazienza. L’importante è godere di tutto l’insieme.

Si, importante è godere di tutto ma quel pezzo che manca può logorare dentro, soprattutto quando pensi di averle provate tutte.

Mi sono studiata. Ho studiato le mie “pazienti” e sono giunta alla conclusione che spesso per gli orgasmi timidi serva un team composto da:

  • espertə che controlli il tuo perineo e che sappia ascoltare la clitoride
  • psicosessuologə che ti aiuti realmente a staccare la testa, così anche i muscoli si potranno rilassare
  • espertə di sex toy, a volte aiutano a fare la differenza e a farti sentire completə
  • persone che diano importanza a quegli orgasmi timidi e che non dicano soltanto: “rilassati” oppure “forse non ti sei toccatə bene” o infine “cambia partner”

Il primo passo è conoscere bene te stessə, capire e sapere cosa ti piace e iniziare a cercare di comunicare questo al/la partner.

So che non è semplice perché spesso la comunicazione è difficile, si parlano due lingue diverse, si pensa che tutto sia ovvio, dovuto, che basti toccare quel bottoncino come se fosse un campanello o stretcharlo come il disco di un DJ.

Se non si ha la possibilità di andare da unə psicosessuologə e/o fare la valutazione del pavimento pelvico, si può iniziare a sperimentare con il/la proprio/a partner l’uso di “guide” per il piacere, come il mio corso “Piacere Mio”, sulla piattaforma Corsetty o di sex toy che possono aumentare le stimolazioni e dar via ai primi passi. Raggiungere un orgasmo in compagnia, attraverso un ausilio, può essere molto gratificante e aiutarti a non sentirti più rottə, alimentando la speranza che tutto si può sbloccare.

Gli orgasmi sono una bellissima parte della sessualità ma non dovrebbero essere l’obiettivo di un incontro intimo.

Orgasmi femminili: tra tabù e difficoltà

  • i tabù possono aver portato le persone a non comunicare cosa piace e non piace, a sperimentare liberamente
  • le disfunzioni perineali femminili incidono molto sulla qualità e quantità degli orgasmi
  • il combattere le teorie di Freud può aver portato a ignorare il piacere vaginale
  • sussistono ignoranza e pochissimi studi in merito a piacere femminile, clitoride e pavimento pelvico

C’è anche il gender gap sugli orgasmi.

Si dice che le persone con pene siano molto più facilitate ad avere orgasmi, ma è indubbio che ci sia anche lì un po’ di difficoltà. Può accadere, ad esempio, che una persona, durante il rapporto, tolga il pene dalla vagina, dicendo: “Sai, cara, preferisco il coito interrotto anche se usiamo il preservativo”, manifestando in realtà un altro tipo di esigenza, in quel caso, non detta a causa di difficoltà o tabù.

Vi è mai capitato? Possono esserci quindi dei peni che non riescono avere un orgasmo dentro con la penetrazione e preferiscano arrivare all’orgasmo con una stimolazione manuale o cambiando posizione verso quella preferita: anche questa potrebbe essere una disfunzione pelvica legata agli orgasmi.

Quindi, a mio avviso, anche sugli uomini ci sono tantissimi altri grandi tabù e dei gender gap diversi. Però non è questa la sede per sviscerare l’argomento.

Quindi abbiamo visto tanti tabù: su come siamo fatte, sul fatto che non ci conosciamo o che non ci guardiamo (pochissime): non dico toccarsi per masturbarsi, ma proprio anche per andare a sentire come siamo fatte. Stesso discorso con la masturbazione, molto focalizzata, ad esempio, solo sul glande, mentre invece tutte quelle zone che abbiamo visto prima possono essere esplorate anche in solitaria.

Finisce che non abbiamo chiaro nè cosa ci piace, nè altrettanto cosa non ci piace ma, soprattutto, non sappiamo come comunicarlo. E questo anche perché pensiamo sempre che il “magico principe pene azzurro” riuscirà a “regalarci” tutti gli orgasmi magici con la sola “imposizione del suo glande”, quando invece non è così.

Inoltre, abbiamo anche le disfunzioni perineali che incidono moltissimo sugli orgasmi.

Il peso della questione degli orgasmi:

  • clitorideo o vaginale?
  • uno solo clitorideo?
  • uno solo di testa?
  • ma clitorideo è immaturo e in coppia va bene solo quello da penetrazione? Cit. Freud che ci ha affossate con sta storia
  • la carenza di professionisti che realmente sappiano le connessioni tra orgasmi/sessualità e pavimento pelvico. O che si dia ancora molta responsabilità solo alla parte emotiva-psicologica
  • i professionisti che non si pongono domande e restano ancorati alle teorie “vecchie”, che non si domandano come mai una vagina voglia così tanto provare piacere e si da la colpa solo al patriarcato fallocentrico con maggiore importanza per la penetrazione

E tutto questo ha portato ora ad affermare che basti solo l’orgasmo clitorideo, togliendo spazio e importanza agli orgasmi da stimolazione interna, negando anche il piacere a quelle vagine che vogliono provarlo, senza pensare che magari queste persone si possano chiedere: “scusami, ma l’orgasmo vaginale dove sta?”

Se tante vagine si chiedono come provare più piacere non sarebbe forse corretto fermarsi e domandarsi se sia possibile? Non sarebbe giusto porre domande a quel 30-60 % variabile che prova orgasmi senza doversi stimolare esternamente? O chiedere a quelle persone che, dopo un percorso di riabilitazione pelvica, hanno iniziato ad avere orgasmi anche solo con la penetrazione?

4.3 Il piacere (e zone di piacere)

Grazie ai cinque sensi e alle emozioni, il nostro corpo è in grado di provare un’ampia gamma di sensazioni positive e negative. 

Il piacere è un sentimento o un’esperienza legata a sensazioni positive, spesso derivante dall’appagamento di desideri fisici o spirituali.

Purtroppo, però, tendiamo a ricondurre il piacere sessuale solo ai genitali e agli orgasmi, tralasciando così una serie di sensazioni che coinvolgono tutto il corpo. 

Ho smesso da tempo di usare l’espressione “rapporto sessuale” o “rapporto completo” perché mi sono accorta che spesso venivo fraintesa. Il sesso non è solo la penetrazione: due persone che hanno un incontro intimo senza penetrazione, ma completamente soddisfacente, non hanno avuto un rapporto “completo”? 

E perché usiamo il termine “preliminari” per definire tutte le stimolazioni che non includono la penetrazione vaginale o anale? È così indispensabile che dopo i preliminari avvenga la penetrazione? Due persone che si stimolano solo con il petting, non stanno avendo un incontro sessuale? Siamo sicuri che un rapporto di questo tipo sia meno importante o appagante di un rapporto che comprende la penetrazione? Il significato che attribuiamo alle parole può influenzare il modo in cui facciamo sesso. 

Per esempio, quando parliamo di zone erogene, ovvero le zone del corpo che danno piacere, pensiamo quasi esclusivamente ai genitali, il seno, il collo e poco altro. 

In realtà tutto il corpo può diventare una zona erogena. 

Gli ormoni del comfort

Gli ormoni giocano un ruolo fondamentale nella sessualità e nel raggiungimento del piacere.
Tra tutti, endorfine e ossitocina rivestono per me il ruolo più importante.

Endorfine

Sono sostanze prodotte dal cervello che hanno un ruolo antidolorifico e quando vengono rilasciate provocano piacere. Possono essere prodotte dopo uno stimolo doloroso, dopo particolari emozioni, facendo sport, mangiando determinati cibi o con uno strofinamento prolungato della pelle.

Ossitocina

È un ormone molto importante per tutte le fasi della sessualità e della riproduzione. Purtroppo però è anche un ormone molto timido o sensibile: basta uno stato d’animo negativo o una situazione difficile per comprometterne la produzione. È attivo sia nella fasi di erezione dei corpi erettili che durante gli orgasmi.

Creare situazioni piacevoli e confortevoli nell’intimità, concedersi carezze, stimolazioni, massaggi e tutto ciò che ci fa sentire a nostro agio sono ottime soluzioni per favorire la produzione di questi ormoni utilissimi.

I cinque sensi

Anche sapere giocare con tutti e cinque i sensi è fondamentale per provare piacere. Vediamo come.

Tatto

Per ogni centimetro quadrato di pelle, possiamo contare circa 130 recettori tattili che ci permettono di sentire freddo, caldo, dolore e molte altre sensazioni. Uno strofinamento o un massaggio possono stimolare la produzione di endorfine.

Olfatto

Gli odori occupano uno spazio importante nella sessualità e nell’attrazione. Ad esempio il profumo della persona da cui siamo attratti o di cui siamo innamorati può farci produrre ossitocina, mentre odori che reputiamo sgradevoli possono ostacolare il piacere.

Vista

È un aspetto molto importante nella sessualità, soprattutto quando vediamo forme e altre cose che ci piacciono. Ma anche non vedere può aiutarci a provare piacere, perché la privazione della vista accende maggiormente gli altri sensi.

Gusto

Il cibo e il sesso vanno molto d’accordo, ma può essere utile anche gustare il sapore del partner o della partner, nei genitali e in tutto il corpo.

Udito

Quante volte avete sentito la frase “che voce sexy che ha quella persona”? A una voce bassa e profonda, ad esempio, associamo l’idea di un maschio forte in grado di proteggere la femmina. Come gli odori, anche i rumori possono incidere sulla nostra produzione di ossitocina e farci sentire più a nostro agio.

Cervello ed emozioni

Il cervello gioca un ruolo molto importante nel sesso.
Le fantasie e le emozioni si possono trasformare in sensazioni, un complimento può darci scariche di endorfine, possiamo eccitarci semplicemente fantasticando e avere anche orgasmi senza toccarci.

Oltre ai genitali, ci sono mani, bocca, capelli e qualsiasi altra parte del nostro corpo come possibili zone di piacere e fermarsi solo sulle aree “classiche” significa vedere esclusivamente la punta dell’iceberg: puoi anche giocare con oggetti sicuri che hai in casa, il caldo e il freddo, il cibo, la musica, i profumi e qualsiasi fantasia.

Ovviamente i gusti sono soggettivi e possono cambiare nel tempo, ma esistono mille modi per arrivare al piacere e all’orgasmo.

Comunicare il Piacere:

Ci sono infinite modalità in cui puoi provare piacere, ma non è detto che tutte facciano al caso tuo. E soprattutto non è detto che ciò che funziona per te funzioni anche per il tuo partner o la tua partner.: è importante sapere che situazioni e stimolazioni che per te sono eccitanti potrebbero non piacere o addirittura risultare fastidiose per altre persone.
Ognuno di noi ha potenzialmente tante sensazioni diverse e non devi aspettarti che tutte le persone reagiscano allo stesso modo alle stesse stimolazioni.

Purtroppo capire che cosa prova il tuo partner o la tua partner durante il sesso non è sempre facile. Perciò, anche se parlare apertamente di quelle che sono le nostre preferenze potrebbe metterci a disagio, ci sono alcune questioni che sarebbe bene mettere in chiaro prima di avere un rapporto:

  • Che intenzioni hai?
  • Vogliamo le stesse cose?
  • Che protezioni vogliamo usare?
  • C’è qualcosa che vorresti dirmi sulla tua salute o sul tuo corpo?
  • Ci sono parti del corpo o pratiche particolari che per te sono off limits?
  • Vorrei farti stare bene: dove e come vuoi che ti tocchi? 

Spesso alcune persone mi dicono che parlare di cosa ci può piacere, cosa vorremmo sperimentare o cosa vorremmo in quel momento può uccidere il romanticismo.
Si può parlare a letto come si può parlare anche in altri momenti non intimi.

Si può anche condividere articoli, video, guardare un capitolo particolare del mio corsetty per dare avvio a una conversazione e approfittarne per dire quello che piace di più e di meno, quello che si vorrebbe approfondire.

Se da soli non si riesce si può sempre usufruire di un percorso con unə psicosessuologə che vi aiuterà a comunicare

6.3 Usala o perdila

La nostra vagina è un essere dinamico che per restare viva ha bisogno di muoversi.

A riposo resta chiusa, come i fiori di notte, ma quando serve si apre e respira.

Se la vagina resta chiusa troppo a lungo perderà la memoria della sua elasticità e del suo riuscire ad adattarsi a nuovi ospiti, rischiando di avere difficoltà a provare piacere.

La vagina è un canale fibromuscolare abbracciato da buona parte dei muscoli del pavimento pelvico e ormai sappiamo bene che anche questi ultimi hanno bisogno di “muoversi” per restare normotonici ed elastici.

Avete presente quando si sta troppo fermi riducendo al minimo le attività fisiche, ad esempio quando si cammina poco? Ora immaginiamo lo stesso principio per le strutture della vagina: considerando che tali strutture a riposo si “chiudono”, cosa succede se restano chiuse troppo a lungo? Ecco, la ripresa (una penetrazione con pene, sextoy, dita) potrebbe dunque infastidire o addiruttura causare dolore, perché la muscolatura non è più abituata.
In alcuni casi, in base al tipo di “letargo”, ci potrebbe essere dolore alla penetrazione, taglietti vari alla apertura vaginale, bruciore, poca lubrificazione.

Se il perineo prima del letargo non era già molto felice, la poca attività può incidere ancora di più.

I tessuti erettili della clitoride vanno tenuti in attività!
Per chi non lo sapesse arterie e capillari hanno una tonaca muscolare: se il corpo erettile non si riempie (dunque se i capillari non lavorano gonfiandosi ogni tanto con l’eccitazione) questo può incidere sulla buona erezione della clitoride!

Inoltre i muscoli citati prima abbracciano e sostengono la clitoride e se questi non gliela fanno, ecco che la clitoride ne risente.

Che siate single o no, usarla felicemente e spesso con penetrazioni (oggetti sicuri come sextoy, dita e peni), la mantiene in salute e felice. E questo vale anche per massaggi fuori dalla masturbazione!!

In merito a tutto ciò non dimenticate che anche se al momento la vostra vagina non prova piacere, è importantissimo darle una chance! 

Anche per le coppie di donne che non prendono in considerazione la penetrazione con dildi realistici per vari motivi:
non pensate a un sextoy penetrativo esclusivamente come ad un pene, ma pensate a un sextoy che possa rendere vulvagina e clitoride felici. Difatti, nonstante non siano semplicissimi da trovare, esistono sextoy per la penetrazione che non assomigliano ai peni. Invece, per quelle persone che non desiderano alcun tipo di penetrazione nei rapporti intimi è possibile considerare dei massaggi per mantenere elastica la vulvagina.

In ambito scientifico ci sono numerosi studi in merito alla masturbazione maschile, utilizzata a scopo terapeutico, per la cura di diverse patologie come l’eiaculazione precoce e l’impotenza. Molti altri studi, parimenti, dichiarano che frequenti eiaculazioni riducono l’incidenza del cancro alla prostata.

Quindi, nell’uomo, avere frequenti erezioni ed eiaculazioni:

  • riduce l’incidenza del cancro alla prostata;
  • migliora le stesse funzioni erettili;
  • aumenta la consapevolezza e il controllo (si possono prolungare, ad esempio i tempi dell’erezione);
  • lascia i tessuti ben ossigenati e “vivi”.

Di contro, sui medesimi siti di ricerca scientifici (Pub Med fra i primi) sono molto pochi gli studi sulla masturbazione femminile, nonostante questi potrebbero aiutare le donne a conoscere meglio se stesse e ad imparare a raggiungere gli orgasmi così da viverli meglio anche in coppia.

Più il clitoride si “allena” più sarà in grado di rispondere meglio alle successive eccitazioni e stimolazioni. La masturbazione delle clitoridi (come quelle dei peni):

  •   migliora l’irrorazione: quindi i tessuti erettili si erigeranno più facilmente;
  •   migliora la consapevolezza di sè e di cosa piace, così da poterlo comunicare anche allə partner;
  •   migliora l’eccitazione: una maggiore irrorazione di sangue terrà ben ossigenata e alimentata la vagina. Questo migliorerà la lubrificazione e favorirà il mantenimento di una sana flora vaginale (che ha il compito di proteggere la vagina dalle aggressioni esterne);
  •  effettuata con un sex toys dedicato alla penetrazione, attiverà maggiormente il pavimento
    pelvico
    , “obbligandolo” a contrarsi e rilassarsi. Questa è un’ottima ginnastica, soprattutto per le donne che hanno disfunzioni al perineo.

Inoltre gli orgasmi si possono imparare!

Nel tempo le vulvagine possono scoprire nuovi tipi di orgasmo! E questo è possibile proprio masturbandosi, che sia da sole o in compagnia, esplorando le zone erogene e i punti di maggior piacere, stimolandoli anche in maniere e in posizioni diverse!

Per entrambi i sessi, più orgasmi possono equivalere a “l’appetito vien mangiando!”

4.2 Desiderio, eccitazione e lubrificazione

Desiderio e Libido

A quanto pare, in base al punto di vista, queste parole hanno significati diversi.

Per “desiderio” io intendo quella “fame” che si può sentire nella sfera dei rapporti intimi, da solə o in compagnia.

Semplifico i vari desideri usando proprio il cibo come esempio.

C’è la fame che ti viene perché al corpo serve cibo, quindi non perché abbiamo visto qualcosa o ci hanno offerto qualcosa.

C’è la fame che viene perché passi davanti a una vetrina e vedi il tuo cibo preferito: prima non avevi fame, ora si.

C’è la fame che viene quando qualcuno prepara o ti offre qualcosa di buono e allora mangi con piacere.

E per come la vedo io, questi tipi di “fame”, dovrebbero essere presenti tutti e tre in una persona.

Il desiderio non è una cosa semplice ed è influenzato da tante cose:

  • equilibrio ormonale (androgeni, estrogeni, progesterone, tiroide, insulina, cortisolo, etc), quindi un calo di desiderio potrebbe indicare che il ciclo mestruale non sta bene o anche che l’alimentazione non sia adeguata.
  • da quanto una persona è felice o triste (emozioni & psi, come anche serotonina ed endorfine)
  • dalla relazione che ha con il/la partner e quanto ci sta bene
  • da come sta il suo corpo, se ha dolore pelvico cronico (ad esempio)
  • dalla interazione con farmaci (pillola & Co, antidepressivi e simili, per la pressione, etc)

Se una persona ha un calo del desiderio un integratore potrebbe non bastare se c’è una difficoltà emotiva o uno squilibrio ormonale. Se le cause del calo sono ancora attive è inutile tamponare con qualcosa che tira su il desiderio se persistono altri fattori a tirarlo giù.

Io dico sempre che non si può generalizzare affermando che gli “uomini” sono più libidinosi e le “donne” meno. Quando si parla di sesso, di sessualità, dovremmo parlare di persone e dei loro gusti, non del loro genere e degli stereotipi che siamo abituati ad abbinare al genere maschile o al genere femminile.

Siamo tutti tutti diversi.

Che cos’è che può cambiare tra un corpo femminile e un corpo maschile per quanto riguarda la libido?
Che i corpi femminili sono molto più soggetti a squilibri ormonali mestruali e questo può incidere anche sulla libido. 

Nell’ultimo sondaggio che ho fatto in merito ai dolori mestruali ed altri squilibri, al quale hanno partecipato tra i 9000 e 10.000 votanti,  il 60% aveva dolori mestruali: quindi almeno il 60% aveva uno squilibrio oromonale e/o comunque una tensione muscolare al pavimento pelvico o all’utero.

Eccitazione e lubrificazione:

Anche le Vulvagine possono perdere l’eccitazione!

Un buco “aperto” che possa comunque essere penetrato, non significa che sia diverso da un pene non eretto. Anche i genitali femminili si eccitano.

Con la Clitoride che perde l’eccitazione, l’erezione sente meno piacere o nessun piacere.

Con la perdita della lubrificazione la Vagina e muscoli perineali non sono più così elastici.

Certo, puoi anche mettere del lubrificante. Ma perché usare una vagina come se fosse un masturbatore?

Senza il desiderio la clitoride e la vagina potrebbero non provare alcun piacere.

Quindi, che fare quando l’eccitazione crolla?

  • Parlane.
  • Chiedi attenzioni diverse.
  • Concentrati su quelle cose che ti piacciono di più (carezze, parole, baci, ecc.) 

E ricorda.. La penetrazione non è l’unica cosa che si può fare nel sesso!

Può capitare che la persona senta in generale poco desiderio, che la sua libido sia a terra.

Avere rapporti penetrativi senza eccitazione potrebbe portare a conseguenze sulla salute genitale femminile. Potrebbero esserci dolori durante la penetrazione, taglietti vulvari, bruciore, muscoli che non provano piacere poi restano tesi e anche difficoltà emotive  se i fastidi sono importanti.  

4.1 Le “donne” si masturbano?

Il tabù della masturbazione

Le “donne” si masturbano?

SI! 

Solo che sono ancora poche le quelle che ne parlano pubblicamente.

Certo che le donne si masturbano! Solo non lo dicono in giro. 

La percentuale delle persone che non si masturbano è comunque bassa, molto bassa. E, spesso, è perché hanno qualche disfunzione ormonale o hanno una qualche difficoltà emotiva.

Le donne non ne parlano perché possono venire giudicate. Se ne parli  puoi essere una facile, una ninfomane, una zoccola, una poco di buono, oppure peggio: non sei soddisfatta  del tuo partner e quindi ti masturbi. Come se fosse uno degli unici motivi per cui una persona possa masturbarsi.

O, ancora più cattivo: perchè puoi essere “isterica”. Quante volte si sente dire: “sei acida perché non trombi”?

Pensate se una donna andasse in giro dicendo: “Ma che bell’orgasmo da masturbazione ho avuto ieri”, allo stesso modo in un uomo dice: “Mi sono sparato una sega e ho dormito da Dio”. 

Quand’è che potrà arrivare il momento in cui una donna lo potrà dire ed essere applaudita invece che additata? 

Cercando nozioni, da fonti scientifiche e non, sul desiderio e sulla libido femminile possiamo trovare le seguenti affermazioni:

  • “Le donne pensano al sesso meno degli uomini”

Se noi ci chiedessimo (ad esempio): quante volte al giorno penso a un orgasmo?

Non possiamo prevederne il numero: magari le volte verrebbero fuori uguali o diverse a seconda se parlassimo di persone che hanno gradi diversi di intimità, desideri,  fantasie e non solo di “uomo/ donna”.

  • “È normale che le donne non provino desiderio se non sono in relazione”

Purtroppo questa affermazione la trovo spesso anche negli studi scientifici.

  • “Le donne sono più mentali” 

Quindi per avere l’eccitazione hanno bisogno di una sceneggiatura tipo fiim porno-romantico con trama?

  • “Alle donne servono i preliminari per eccitarsi”

Cosa significherebbe? Che l’uomo ha subito l’erezione e quindi deve stare con l’alza bandiera per mezz’ora perché alla donna serve molto tempo per arrivare al giusto punto di eccitazione fisica?

Masturbarsi è assolutamente fisiologico: aiuta a soddisfare un bisogno elementare. Non c’è nulla di osceno, porco o sporco. Le “donne” non dovrebbero essere giudicate per quanto piacere e quanti orgasmi scelgono di darsi.

Purtroppo siamo cresciuti in un mondo di tabù dove si pensa tutt’ora che masturbarsi non sia una cosa sana, ma che faccia male o che sia “sporca”.

Alcuni magari “accettano” la cosa se la persona che si masturba è single, ma la denigrano se la stessa persona ha una vita sessuale di coppia. Come se il partner debba soddisfare tutti i bisogni.

Chi si masturba, o si è masturbato, e ha rapporti sessuali con un partner sa bene che sono due piaceri completamente diversi ed entrambi necessari.

La prima cosa che devi sapere sulla masturbazione è che non fa male e lo dimostrano tantissimi studi scientifici. Essa, infatti: 

  • Aumenta la consapevolezza del proprio corpo e di cosa ci piace.
  • Migliora la salute dei genitali perché con l’eccitazione e gli orgasmi aumenta l’afflusso di sangue. 

Grazie alla masturbazione, i genitali si mantengono attivi e non “arrugginiscono”. Il nostro corpo è come una macchina, è fatto per essere usato: se lo lasciassimo fermo troppo a lungo potrebbe far fatica a ripartire e la stessa cosa vale per i muscoli dell’apparato genitale e per i tessuti erettili. 

  • Gli ormoni rilasciati con l’orgasmo portano benessere

A questo proposito alcune teorie sostengono che gli orgasmi notturni siano proprio una risposta del nostro corpo alla carenza di questi ormoni benefici. 

Quand’è che masturbarsi fa male? 

Quando diventa un disturbo, quando provoca disagio anche solo l’idea di farlo, o quando si trasforma in un’ossessione che compromette le attività quotidiane. Se una persona sente il bisogno di masturbarsi più volte in una giornata, ma questo non interferisce con le cose che deve fare, non è un problema né per lei né per chi le sta intorno. 

Importante è inoltre sapere che non tutte le persone sentono il bisogno di masturbarsi, provando appetito per quel famoso panino. La “fame” potrebbe arrivare più in là con gli anni, oppure non arrivare mai. Io ho notato, ad esempio, che spesso l’assenza di fame è collegata a squilibri ormonali. Ovviamente non è la regola, ma se non hai mai sentito il desiderio di masturbarti, prova ad ascoltare il tuo corpo e le tue emozioni per capire se c’è qualcosa che non va.

3.8 Il Riflesso del guardiano

È quel riflesso che fa contrarre addominali trasversi (soprattutto) e perineo, quando aumentano le pressioni addominali.
Ad esempio quando parte un colpo di tosse, uno starnuto, un movimento, durante il quale, la pressione aumenta in pancia. In tutti questi casi i muscoli trasversi si contraggono, mentre, dopo qualche millisecondo, arriva la contrazione stessa del pavimento pelvico: queste contratture servono sia per proteggere il perineo, sia per farlo chiudere, mantenendo la continenza al fine di sostenere al meglio gli organi interni.

Per capire se il riflesso del guardiano è presente, appoggiate una mano sulla pancia e date un colpo di tosse.
Potreste sentire cose diverse:
– la pancia può andare in fuori o in dentro.
– il perineo può tenere bene chiudendosi e risalendo, senza nessun organo che “sbatte”.
– il perineo può chiudersi a metà e una parte rispondere meglio dell’altra.
– il perineo può portarsi “tutto in fuori”.
– ci possono essere perdite di urine, feci e/o gas.

Se il perineo non si chiude bene mantenendo gli organi fermi, allora il riflesso del guardiano manca e si dovrebbe fare una valutazione del pavimento per iniziare la riabilitazione con l’obiettivo di ripristinarlo.
Nel frattempo che lavorate a ripristinare il riflesso del guardiano, affinché il perineo entri in gioco per mantenere la continenza, nel momento in cui la pressione addominale aumenta, potete attivare il riflesso voi stessə coivolgendo i glutei e i muscoli trasversi, facendo come un risucchio dell’ombelico.
Ma una buona prima abitudine potrebbe essere anche quella di prestare attenzione alla vostra postura: quando bacino e colonna sono allineati, infatti, è più facile che il riflesso si ripristini.
Mettetelo in pratica anche quando fate movimenti e sollevamenti, ovvero tutte le volte che aumenta la pressione addominale, perché il riflesso del guardiano non serve solo per la tosse ma per proteggerci da tutto!