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Indicazioni per ECM

Il corso è stato accreditato per 6 crediti ECM.
Le professioni sanitarie di destinazione, che quindi possono ricevere gli ECM:

  • Ostetrica/o
  • Medico: tutte le specializzazioni
  • Psicologia; Psicoterapia
  • Assistente sanitario
  • Educatore professionale
  • Fisioterapista
  • Infermiere
  • Infermiere pediatrico

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Bibliografia

  • Senza Tabù. Il mio corpo come funziona, il piacere come si fa. Violeta Benini
  • Atlas of Human Anatomy – Frank H. Netter
  • Obstetricia, ginecologia y salud de la mujer. Netter
  • Atlas of anatomy – Gray
  • Ginecologia e ostetricia. Pecorari, Pescetto, De Cecco e Ragni
  • Anatomic Study of the Clitoris and the Bulbo- Clitoral Organ – Vincent Di Marino e Hubert Lepidi
  • “The clitoral complex: A dynamic sonographic study” Foldes P. and Buisson O. nel 2009
  • Riabilitazione del Pavimento pelvico. Arianna Bortolami
  • The Overactive Pelvic Floor. Anna Padoa, Talli Y. Rosenbaum
  • Therapeutic Management of Incontinence and Pelvic Pain Pelvic Organ Disorders. J. Haslam, J. Laycock
  • FemaleGenito-PelvicPain/PenetrationDisorder: Review of the Related Factors and Overall Approach. Ana Dias-Amaral, André Marques-Pinto
  • “The Female Prostate Revisited: Perineal Ultrasound and Biochemical Studies of Female Ejaculate Author links open overlay panel” Florian Wimpissinger, Karl Stifter, Wolfgang Grin, WalterStackl
  • “Female Ejaculation Orgasm vs. Coital Incontinence: A Systematic Review Author links open overlay panel” Zlatko Pastor
  • G-Spot Anatomy and its Clinical Significance: A Systematic” Review Adam Ostrzenski
  • “Differences between male and female prostates in terms of physiology, sensitivity to chemicals and pathogenesis-A review in a rodent model” Bruno D.A. Sanches, Hernandes F Carvalho, Juliana S Maldarine, Manoel F Biancardi, Fernanda C A Santos, Patricia S L Vilamaior, Sebastião R Taboga
  • “Verification of the anatomy and newly discovered histology of the G-spot complex” A Ostrzenski, P Krajewski, P Ganjei-Azar, A J Wasiutynski, M N Scheinberg, S Tarka, M Fudalej
  • Manuale illustrato di terapia sessuale. H. Kaplan
  • Sexual desire, the brain and our interoceptive consciousness – Mark Mieras
  • Women’s orgasm – Cindy M Meston, Roy J Levin, Marca L Sipski, Elaine M Hull, Julia R Heiman
  • A dual physiological character for sexual function: libido and sexual pheromones – Ion G Motofei
  • Disorders of orgasm in women – Cindy M Meston, Elaine Hull, Roy J Levin, Marca Sipski
  • A general look at female orgasm and anorgasmia – Margaret Redelman
  • Differences in Orgasm Frequency Among Gay, Lesbian, Bisexual, and Heterosexual Men and Women in a U.S. National Sample – David A Frederick, H Kate St John, Justin R Garcia, Elisabeth A Lloyd 
  • Female Orgasm(s): One, Two, Several – Emmanuele A. Jannini, Alberto Rubio‐Casillas, Beverly Whipple, Odile Buisson, Barry R. Komisaruk, Stuart Brody
  • Multiple Orgasms in Men—What We Know So Far Erik Wibowo and Richard J. Wassersug
  • Inaccessible Masturbation, Impossible Mourning: Collective Melancholia, the Prohibition on Female Sexual Subjects in India, and Masturbation Fantasy as a Zone of the Strange – A Narayanan
  • Notes from the back room: gender, power, and (In)visibility in women’s experiences of masturbation – Breanne Fahs, Elena Frank
  • Treatment of Provoked Vulvodynia in a Swedish cohort using desensitization exercises and cognitive behavioral therapy – Suzanne Lindström, Linda J Kvist
  • Masturbation among women: associated factors and sexual response in a Portuguese community sample – Ana Carvalheira, Isabel Leal
  • The role of masturbation in healthy sexual development: perceptions of young adults – Christine E Kaestle, Katherine R Allen
  • “Sexual pleasure on equal terms”: young women’s ideal sexual situations – Eva Elmerstig, Barbro Wijma, Kerstin Sandell, Carina Berterö
  • Women’s Clitoris, Vagina, and Cervix Mapped on the Sensory Cortex: fMRI Evidence – Barry R. Komisaruk, Nan Wise, Eleni Frangos, Wen‐Ching Liu, Kachina Allen, Stuart Brody
  • Neural pathways mediating vaginal function: the vagus nerves and spinal cord oxytocin – Barry R Komisaruk, Giorgio Sansone
  • Novel topical formulation applied to the nipple-areola complex improves female orgasm – Michael Krychman, Andy Goren,Len Brandt, John McCoy
  • Topical Alpha-1 Adrenergic Receptor Agonist Applied to the Nipple/Areola Complex Improves Female Orgasmic Function – Andy Goren, John McCoy, Michael Krychman, Leonard Brandt, Amadej Lah, Neal Lonky 
  • ‘Complete’ spinal cord injury does not block perceptual responses to genital self-stimulation in women – B R Komisaruk, C A Gerdes, B Whipple
  • Female Orgasm(s): One, Two, Several – Emmanuele A. Jannini, Alberto Rubio‐Casillas, Beverly Whipple, Odile Buisson, Barry R. Komisaruk, Stuart Brody
  • The orgasmic history of oxytocin: Love, lust, and labor – Navneet Magon, Sanjay Kalra
  • Vaginal orgasm is more prevalent among women with a prominent tubercle of the upper lip – Stuart Brody, Rui Miguel Costa
  • Multiple Orgasms in Men—What We Know So Far Erik Wibowo and Richard J. Wassersug
  • A mixed-methods exploration of women’s experiences of anal intercourse: meanings related to pain and pleasure Aleksandar Stulhofer, Dea Ajduković
  • Why women engage in anal intercourse: results from a qualitative study – Grace L Reynolds, Dennis G Fisher, Bridget Rogala
  • REVIEWS: The Clitoral Complex: A Dynamic Sonographic Study – Pierre Foldes e Odile Buisson
  • Anatomic distribution of nerves and microvascular density in the human anterior vaginal wall: prospective study – Ting Li 1, Qinping Liao, Hong Zhang, Xuelian Gao, Xueying Li, Miao Zhang
  • Female ejaculation orgasm vs. coital incontinence: a systematic review – Zlatko Pastor
  • Vaginal health and hygiene practices and product use in Canada: a national cross-sectional survey – Sara E Crann, Shannon Cunningham, Arianne Albert, Deborah M Money, Kieran C O’Doherty 
  • Role of female intimate hygiene in vulvovaginal health: Global hygiene practices and product usage – Ying Chen, Elizabeth Bruning, Joseph Rubino, Scott E Eder

6.3 Usala o perdila

La nostra vagina è un essere dinamico che per restare viva ha bisogno di muoversi.

A riposo resta chiusa, come i fiori di notte, ma quando serve si apre e respira.

Se la vagina resta chiusa troppo a lungo perderà la memoria della sua elasticità e del suo riuscire ad adattarsi a nuovi ospiti, rischiando di avere difficoltà a provare piacere.

La vagina è un canale fibromuscolare abbracciato da buona parte dei muscoli del pavimento pelvico e sappiamo bene che anche questi ultimi hanno bisogno di “muoversi” per restare normotonici ed elastici.

Avete presente quando si sta troppo fermi riducendo al minimo le attività fisiche, ad esempio quando si cammina poco? Ora immaginiamo lo stesso principio per le strutture della vagina: considerando che tali strutture a riposo si “chiudono”, cosa succede se restano chiuse troppo a lungo? Ecco, la ripresa (una penetrazione con pene, sextoy, dita) potrebbe dunque infastidire o addiruttura causare dolore, perché la muscolatura non è più abituata.
In alcuni casi, in base al tipo di “letargo”, ci potrebbe essere dolore alla penetrazione, taglietti vari alla apertura vaginale, bruciore, poca lubrificazione.

Se il perineo prima del letargo non era già molto felice, la poca attività può incidere ancora di più.

I tessuti erettili della clitoride vanno tenuti in attività!
Per chi non lo sapesse arterie e capillari hanno una tonaca muscolare: se il corpo erettile non si riempie (dunque se i capillari non lavorano gonfiandosi ogni tanto con l’eccitazione) questo può incidere sulla buona erezione della clitoride!

Inoltre i muscoli citati prima abbracciano e sostengono la clitoride e se questi non gliela fanno, ecco che la clitoride ne risente.

Che siate single o no, usarla felicemente e spesso con penetrazioni (oggetti sicuri come sextoy, dita e peni), la mantiene in salute e felice. E questo vale anche per massaggi fuori dalla masturbazione!!

In merito a tutto ciò non dimenticate che anche se al momento la vostra vagina non prova piacere, è importantissimo darle una chance! 

Anche per le coppie di donne che non prendono in considerazione la penetrazione con dildi realistici per vari motivi:
non pensate a un sextoy penetrativo esclusivamente come ad un pene, ma pensate a un sextoy che possa rendere vulvagina e clitoride felici. Difatti, nonstante non siano semplicissimi da trovare, esistono sextoy per la penetrazione che non assomigliano ai peni. Invece, per quelle persone che non desiderano alcun tipo di penetrazione nei rapporti intimi è possibile considerare dei massaggi per mantenere elastica la vulvagina.

In ambito scientifico ci sono numerosi studi in merito alla masturbazione maschile, utilizzata a scopo terapeutico, per la cura di diverse patologie come l’eiaculazione precoce e l’impotenza. Molti altri studi, parimenti, dichiarano che frequenti eiaculazioni riducono l’incidenza del cancro alla prostata.

Quindi, nell’uomo, avere frequenti erezioni ed eiaculazioni:

  • riduce l’incidenza del cancro alla prostata;
  • migliora le stesse funzioni erettili;
  • aumenta la consapevolezza e il controllo (si possono prolungare, ad esempio i tempi dell’erezione);
  • lascia i tessuti ben ossigenati e “vivi”.

Di contro, sui medesimi siti di ricerca scientifici (Pub Med fra i primi) sono molto pochi gli studi sulla masturbazione femminile, nonostante questi potrebbero aiutare le donne a conoscere meglio se stesse e ad imparare a raggiungere gli orgasmi così da viverli meglio anche in coppia.

Più il clitoride si “allena” più sarà in grado di rispondere meglio alle successive eccitazioni e stimolazioni. La masturbazione delle clitoridi (come quelle dei peni):

  •   migliora l’irrorazione: quindi i tessuti erettili si erigeranno più facilmente;
  •   migliora la consapevolezza di sè e di cosa piace, così da poterlo comunicare anche allə partner;
  •   migliora l’eccitazione: una maggiore irrorazione di sangue terrà ben ossigenata e alimentata la vagina. Questo migliorerà la lubrificazione e favorirà il mantenimento di una sana flora vaginale (che ha il compito di proteggere la vagina dalle aggressioni esterne);
  •  effettuata con un sex toys dedicato alla penetrazione, attiverà maggiormente il pavimento
    pelvico
    , “obbligandolo” a contrarsi e rilassarsi. Questa è un’ottima ginnastica, soprattutto per le donne che hanno disfunzioni al perineo.

Inoltre gli orgasmi si possono imparare!

Nel tempo le vulvagine possono scoprire nuovi tipi di orgasmo! E questo è possibile proprio masturbandosi, che sia da sole o in compagnia, esplorando le zone erogene e i punti di maggior piacere, stimolandoli anche in maniere e in posizioni diverse!

Per entrambi i sessi, più orgasmi possono equivalere a “l’appetito vien mangiando!”

4.2 Desiderio, eccitazione e lubrificazione

Desiderio e Libido

A quanto pare, in base al punto di vista, queste parole hanno significati diversi.

Per “desiderio” io intendo quella “fame” che si può sentire nella sfera dei rapporti intimi, da solə o in compagnia.

Semplifico i vari desideri usando proprio il cibo come esempio.

C’è la fame che ti viene perché al corpo serve cibo, quindi non perché abbiamo visto qualcosa o ci hanno offerto qualcosa.

C’è la fame che viene perché passi davanti a una vetrina e vedi il tuo cibo preferito: prima non avevi fame, ora si.

C’è la fame che viene quando qualcuno prepara o ti offre qualcosa di buono e allora mangi con piacere.

E per come la vedo io, questi tipi di “fame”, dovrebbero essere presenti tutti e tre in una persona.

Il desiderio non è una cosa semplice ed è influenzato da tante cose:

  • equilibrio ormonale (androgeni, estrogeni, progesterone, tiroide, insulina, cortisolo, etc), quindi un calo di desiderio potrebbe indicare che il ciclo mestruale non sta bene o anche che l’alimentazione non sia adeguata.
  • da quanto una persona è felice o triste (emozioni & psi, come anche serotonina ed endorfine)
  • dalla relazione che ha con il/la partner e quanto ci sta bene
  • da come sta il suo corpo, se ha dolore pelvico cronico (ad esempio)
  • dalla interazione con farmaci (pillola & Co, antidepressivi e simili, per la pressione, etc)

Se una persona ha un calo del desiderio un integratore potrebbe non bastare se c’è una difficoltà emotiva o uno squilibrio ormonale. Se le cause del calo sono ancora attive è inutile tamponare con qualcosa che tira su il desiderio se persistono altri fattori a tirarlo giù.

Io dico sempre che non si può generalizzare affermando che gli “uomini” sono più libidinosi e le “donne” meno. Quando si parla di sesso, di sessualità, dovremmo parlare di persone e dei loro gusti, non del loro genere e degli stereotipi che siamo abituati ad abbinare al genere maschile o al genere femminile.

Siamo tutti tutti diversi.

Che cos’è che può cambiare tra un corpo femminile e un corpo maschile per quanto riguarda la libido?
Che i corpi femminili sono molto più soggetti a squilibri ormonali mestruali e questo può incidere anche sulla libido. 

Nell’ultimo sondaggio che ho fatto in merito ai dolori mestruali ed altri squilibri, al quale hanno partecipato tra i 9000 e 10.000 votanti,  il 60% aveva dolori mestruali: quindi almeno il 60% aveva uno squilibrio oromonale e/o comunque una tensione muscolare al pavimento pelvico o all’utero.

Eccitazione e lubrificazione:

Anche le Vulvagine possono perdere l’eccitazione!

Un buco “aperto” che possa comunque essere penetrato, non significa che sia diverso da un pene non eretto. Anche i genitali femminili si eccitano.

Con la Clitoride che perde l’eccitazione, l’erezione sente meno piacere o nessun piacere.

Con la perdita della lubrificazione la Vagina e muscoli perineali non sono più così elastici.

Certo, puoi anche mettere del lubrificante. Ma perché usare una vagina come se fosse un masturbatore?

Senza il desiderio la clitoride e la vagina potrebbero non provare alcun piacere.

Quindi, che fare quando l’eccitazione crolla?

  • Parlane.
  • Chiedi attenzioni diverse.
  • Concentrati su quelle cose che ti piacciono di più (carezze, parole, baci, ecc.) 

E ricorda.. La penetrazione non è l’unica cosa che si può fare nel sesso!

Può capitare che la persona senta in generale poco desiderio, che la sua libido sia a terra.

Avere rapporti penetrativi senza eccitazione potrebbe portare a conseguenze sulla salute genitale femminile. Potrebbero esserci dolori durante la penetrazione, taglietti vulvari, bruciore, muscoli che non provano piacere poi restano tesi e anche difficoltà emotive  se i fastidi sono importanti.  

6.2 Pelo o non pelo? questo è il dilemma

Far crescere (e come farlo) o radere i peli pubici, cambia solitamente in base a due fattori principali: alle mode e culture, o in relazione a quello vogliamo (oppure che gli altri desiderano, chiedendocelo a volte esplicitamente).

Spesso, però, mi capita di sentire alcune persone che si radono anche se non lo farebbero/vorrebbero, o che usano parole del tipo “devo depilarmi perchè mi vedo con tizi*”. Di controparte, chiaramente, ci sono anche tante persone che si radono perchè si sentono più in ordine, pulite o qualsiasi altra motivazione sentano propria.

Ci sono, invece, culture come quella islamica dove la rasatura di ascelle e inguine è indicata come una buona regola per la Sunna (il codice di comportamento) o anche culture indiane dove è stato provato che questa veniva fatta già nel 3000/4000 A.C. o che tale pratica venisse consigliata per eliminare la pediculosi già intorno al XV secolo.

E’ negli anni ’80 che, con il dilagarsi dell’HIV e di altre malattie sessualmente trasmissibili,
si inizia a depilare l’inguine in maniera più massiccia (anche perchè c’era molta più libertà sessuale). La depilazione prende piede facilmente, in seguito, anche nel mondo del porno, e di conseguenza (come capita spesso) viene presa d’esempio dalla massa fino a diventare una moda. Come c’era da immaginarsi ci troviamo, in questo caso, davanti a una inversione: le persone pelose, da un preciso “movimento culturale” in poi, vengono viste male e non solo per i peli inguinali ma anche i peli sulle gambe (nel caso delle donne) e i peli sulla schiena/petto (nel caso degli uomini, derisi con la “maglietta della salute naturale”).

Il “documentario” sotto riportato, ci mostra come ancora negli anni ’70 andasse di moda il “pelo”

Ma a cosa servono i peli pubici

  • sono una chiara evidenza dell’azione degli ormoni nello sviluppo degli adolescenti.
  • creano un “tappetino” morbido che riduce l’attrito, evitando che si creino lesioni o abrasioni sui genitali.
  • anche se non sono fittissimi, sono una specie di “muretto” che riduce il rischio di contrarre infezioni non desiderate
  • si profumano con i ferormoni rilasciati dalle ghiandole apocrine: quindi la presenza del pelo equivale alla partecipazione di più ferormoni e di conseguenza porta ad essere “eroticamente” più attraenti.

Ma perchè le persone si depilano i genitali?

Non c’è una risposta unica. Come detto:
C’è la moda avviata negli anni ’80, portata avanti dai film porno, che ha deviato il giudizio popolare a trovare indecenti i peli superflui, tanto che esistono anche campagne a favore del pelo libero.
C’è la sensazione di sentirsi “più puliti” , soprattutto per le donne che – se non usano la coppetta mestruale- potranno ritrovarsi con dei “tarzanelli” non indifferenti.
Ci sono le richieste dei/delle partner che possono infastidirsi se in bocca gli resta un pelo.
C’è il pregiudizio che avvertiamo se facciamo qualcosa “contro corrente” e quindi tendiamo ad uniformarci, per non sentirci esclusi.

Quali sono, dunque, le possibili complicazioni quando vengono estirpati?

In base al modo in cui vengono tolti (rasoio, forbici, ceretta, epilazione permanente) ci possono essere piccole ferite sulla cute e infiammazione dei bulbi piliferi. Quindi la cute che perde integrità ha un rischio aumentato di infettarsi.
Inoltre se vengono usati i rasoi del partner (soprattutto impiagati per altre zone) c’è il rischio di infezione attraverso il rasoio stesso.
Dilagazione di peli incarniti che portano alla formazione di piccoli brufoli dolorosi, che possono a loro volta degenerare in qualcosa di più “grosso”.

Per trovare una soluzione alle irritazioni potete leggere i consigli che do per le vulvovaginiti da contatto (clicca qua).

Qua invece una serie di immagini sulle cute irritate dopo la tosatura (clicca).

Uno studio del dicembre 2016 (Correlation between pubic hair grooming and STIs: results from a nationally representative probability sample) ha messo in evidenzia come la depilazione dei peli pubici porti ad un aumento del rischio di prendersi una MST (malattia sessualmente trasmissibile).

Lo studio è stato effettuato seguendo 7580 persone (statunitensi) dove il 74% ha ammesso di radersi in un qualche modo i genitali (sia in parte che totalmente): di questi, a depilarsi, erano l’84% delle donne e il 66% degli uomini.

In base alla frequenza di rasatura aumenta il rischio di contrarre una MST!

Lo studio però non è molto chiaro sulle abitudini e sulla frequenza dei rapporti sessuali, come sulle protezioni (preservativo & oral dam) per ridurre il rischio di contrarre una infezione.

Cosa fare?

Intanto le persone dovrebbero sentirsi libere di portare il pelo come più desiderano, ma siamo ancora lontani da questo. Ricordo ancora la domanda di una tredicenne che tutta preoccupata mi chiedeva in che modo doveva radersi, doveva andare in piscina e la presenza del pelo le causava disagio. Ma non sapeva quale “stile” usare. Ormai siamo in una società che se vede due peli uscire dal costume urla allo scandalo!
Scommetto che se ci fossero meno pregiudizi, al mondo ci sarebbero più persone pelose!

In qualche articolo a riguardo ho letto che il depilarsi è la maniera in cui le donne si prendono cura di se stesse: questo viene trasmesso, quindi, come se fosse la cosa “giusta da fare”, instillando quindi il principio che dobbiamo raderci.

La presenza del pelo, sia chiaro, non è la protezione assoluta contro le malattie sessualmente trasmissibili: si devono comunque usare le precauzioni ed una corretta igiene, avere una corretta igiene personale, lavarsi spesso e con poco sapone e meglio se quello adeguato al proprio sesso. I cattivi odori vengono quando non ci laviamo: se ci laveremo non puzzeremo, anche se abbiamo una foresta amazzonica in mezzo alle gambe!

Importantissimo, ovviamente usare sempre le protezioni quando si hanno rapporti con partner occasionali e in relazioni appena nate, o se non c’è tutta quella fiducia che il partner sia fedele.

6.1 Igiene intima

L’igiene intima è molto importante, ma non bisogna esagerare: molte persone infatti si lavano troppo oppure
usano i detergenti sbagliati. Due bidet al giorno sono più che sufficienti, ma ti assicuro che se ne farai soltanto uno non ti accadrà nulla di grave, né a te, né al tuo pene o alla tua vagina.
Lavarsi troppo spesso con il detergente, piuttosto, può alterare la flora batterica della vulva e del pene. Ma anche sciacquarsi solo con acqua, ad esempio tutte le volte che si urina, può provocare irritazioni.
Il pH dei genitali è diverso dal pH nel resto del corpo.; quello della vulva è compreso tra 4 e 5, mentre quello del pene si aggira intorno a 7. Per questo maschi e femmine non dovrebbero usare lo stesso detergente intimo ed, inoltre, bisognerebbe evitare di usare il sapone di Marsiglia o il bagnoschiuma al posto del detergente intimo.

Per la vulva è consigliato un detergente intimo con pH acido tra il 3,5 e il 5, mentre per il pene è sufficiente un prodotto a pH “neutro”, intorno al 7.

Come lavarsi?

Per evitare di contaminare i genitali con agenti patogeni presenti nelle feci, bisogna sempre lavarsi (e sciacquarsi) con movimenti che vanno dai genitali (pene o vulva) verso l’ano e mai viceversa.

La vulva non ha bisogno di grandi attenzioni e, a meno che non sia presente dello smegma tra le labbra esterne e quelle interne, non serve strofinarla molto.

Vagina e retto non devono essere lavati perché sono autopulenti. La vagina si deterge da sola con le secrezioni vaginali, mentre il retto si pulisce ogni volta che elimina le feci. Se per caso senti il bisogno di fare una pulizia più profonda prima di un rapporto intimo, non usare comunque detergenti perché le mucose interne sono molto sensibili.

Quando i genitali sono sani non producono odori sgradevoli: se per caso dovessi avvertirli, rivolgiti a unə professionistə per appurare che non ci siano infezioni o uno squilibrio della flora batterica.

Alcune persone preferiscono lavarsi i genitali prima di ogni rapporto intimo. È una scelta personale, che può dipendere anche dai gusti del partner o della partner. C’è chi preferisce l’odore “naturale” dei genitali, chi apprezza il profumo lasciato dal detergente e chi non disdegna l’odore più intenso, tipico di chi non si lava da qualche giorno.
Lo stesso discorso vale per le pratiche igieniche da eseguire dopo ogni rapporto: se ti senti a tuo agio e non avverti il bisogno di lavarti subito, non è un problema: puoi farlo prima di andare a dormire o al mattino successivo. Non sarà un bidet in più a ridurre il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, ma solo i preservativi!
Se invece senti il bisogno di lavarti, usa le stesse accortezze di sempre, mentre se sei fuori casa puoi usare delle salviette intime o un fazzolettino bagnato.